Di fronte al montare del cosiddetto movimento dei forconi
appare con piena evidenza il vuoto di una vera Sinistra nel nostro Paese.
Occorre prenderne atto se vogliamo capire cosa sta accadendo in Italia.
Dopo sei anni di crisi, con tassi di disoccupazione a due
cifre e che continuano a salire, con un quarto del Paese in povertà, con la
paura e la sfiducia che rendono amare e nere le giornate di chi lavora, studia
e ricerca, nessuno a Sinistra ha saputo dare voce a questo dolore, nessuno ha
chiamato alla speranza, al bisogno di
un nuovo progetto di società che non lasci soli chi soffre, che dia
semplicemente fiducia a chi non si vuole arrendere.
E invece fino ad ora abbiamo ascoltato solo parole vuote;
abbiamo assistito a tristi spettacoli di equilibrismo, opportunismo e di
accomodamento istituzionale.
Questa “terra desolata” è il suolo fertile - il peggior
letto - su cui attecchisce l'odio sociale, su cui vanno crescendo demagogia e
involuzione autoritaria. Non possiamo più tacere di fronte a questo pericolo, a
questa china che ci porta alla fine.
Dobbiamo dirlo con forza ai tristi ragionieri della crisi, a
coloro che si limitano a pensare che tutto, prima o poi, si aggiusterà;
dobbiamo dirlo alle schiere di stolti e di pavidi che insistono ad affollare le
grigie stanze del Potere.
Dobbiamo dirlo: subito, prima che sia davvero troppo tardi.
Ai balbettii dei cosiddetti Partiti di Sinistra, ai
Sindacati scomparsi dai luoghi di lavoro, ai micro-movimenti sociali, troppo
deboli e frammentati per rappresentare un orizzonte politicamente credibile,
bisogna sostituire una proposta politica alta, generosa, radicalmente nuova in
grado di riappassionare facendo appello ai migliori istinti degli italiani, non
ai peggiori.
Abbiamo poco, pochissimo tempo. Altrimenti la Storia del
Novecento rischia di ripetersi, perché pezzi di fascismo, sempre meno latenti,
sono pronti a ricompattarsi.
Certo, il progetto europeo - quello sognato da Altiero
Spinelli ed Enrico Colorni – è già
stato tradito da una piccola e misera schiera di burocrati e inetti. Ma la
stessa idea di Europa, come soggetto storico e politico, rischia di collassare
da un momento all'altro: quello che ne seguirebbe sarebbe purtroppo solo
drammatico e violento.
Io temo che i nostri figli siano un giorno obbligati a
maledire i loro padri, per averli ricacciati nella barbarie e nella guerra.
Nella nostra epoca, sul qui ed ora, abbiamo una
responsabilità enorme. Soprattutto noi, che continuiamo a guardare a Sinistra
come alla miglior cultura politica, una politica che vorremmo pensare fatta di
Libertà, Giustizia, Equità e Bellezza.
In questo frangente storico abbiamo una responsabilità
enorme. Per favore, non dimentichiamolo.
1 commento:
Franco Cassano indica nella rinuncia snobistica a parlare con l' Italia che non piace, uno dei peggiori vizi e limiti della sinistra, e in generale dell' " Italia bene ", borghese, colta, educata e civile.
E' una rinuncia che ammette implicitamente il fallimento di una visione sociale imperniata sulla uguaglianza, sulla democratizzazione o socializzazione di quanto è essenziale ed elementare per stare assieme: se esiste un' Italia con cui non si vuole nemmeno parlare....questa democratizzazione non è avvenuta o è avvenuta in parte.
Il movimento dei forconi è lì ed è la una sfida non solo alla sinistra , ma in generale a chiunque creda che uguaglianza, rispetto delle regole , rispetto della libertà e della vita siano i perni irrinunciabili di qualunque sistema sociale.
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