sabato 14 dicembre 2013

Le nostre responsabilità


Di fronte al montare del cosiddetto movimento dei forconi appare con piena evidenza il vuoto di una vera Sinistra nel nostro Paese. Occorre prenderne atto se vogliamo capire cosa sta accadendo in Italia.
Dopo sei anni di crisi, con tassi di disoccupazione a due cifre e che continuano a salire, con un quarto del Paese in povertà, con la paura e la sfiducia che rendono amare e nere le giornate di chi lavora, studia e ricerca, nessuno a Sinistra ha saputo dare voce a questo dolore, nessuno ha chiamato alla speranza, al bisogno di  un nuovo progetto di società che non lasci soli chi soffre, che dia semplicemente fiducia a chi non si vuole arrendere.
E invece fino ad ora abbiamo ascoltato solo parole vuote; abbiamo assistito a tristi spettacoli di equilibrismo, opportunismo e di accomodamento istituzionale.
Questa “terra desolata” è il suolo fertile - il peggior letto - su cui attecchisce l'odio sociale, su cui vanno crescendo demagogia e involuzione autoritaria. Non possiamo più tacere di fronte a questo pericolo, a questa china che ci porta alla fine.
Dobbiamo dirlo con forza ai tristi ragionieri della crisi, a coloro che si limitano a pensare che tutto, prima o poi, si aggiusterà; dobbiamo dirlo alle schiere di stolti e di pavidi che insistono ad affollare le grigie stanze del Potere.
Dobbiamo dirlo: subito, prima che sia davvero troppo tardi.

Ai balbettii dei cosiddetti Partiti di Sinistra, ai Sindacati scomparsi dai luoghi di lavoro, ai micro-movimenti sociali, troppo deboli e frammentati per rappresentare un orizzonte politicamente credibile, bisogna sostituire una proposta politica alta, generosa, radicalmente nuova in grado di riappassionare facendo appello ai migliori istinti degli italiani, non ai peggiori.

Abbiamo poco, pochissimo tempo. Altrimenti la Storia del Novecento rischia di ripetersi, perché pezzi di fascismo, sempre meno latenti, sono pronti a ricompattarsi. 
Certo, il progetto europeo - quello sognato da Altiero Spinelli ed Enrico Colorni –  è già stato tradito da una piccola e misera schiera di burocrati e inetti. Ma la stessa idea di Europa, come soggetto storico e politico, rischia di collassare da un momento all'altro: quello che ne seguirebbe sarebbe purtroppo solo drammatico e violento.

Io temo che i nostri figli siano un giorno obbligati a maledire i loro padri, per averli ricacciati nella barbarie e nella guerra.
Nella nostra epoca, sul qui ed ora, abbiamo una responsabilità enorme. Soprattutto noi, che continuiamo a guardare a Sinistra come alla miglior cultura politica, una politica che vorremmo pensare fatta di Libertà, Giustizia, Equità e Bellezza.
In questo frangente storico abbiamo una responsabilità enorme. Per favore, non dimentichiamolo.

1 commento:

Unknown ha detto...

Franco Cassano indica nella rinuncia snobistica a parlare con l' Italia che non piace, uno dei peggiori vizi e limiti della sinistra, e in generale dell' " Italia bene ", borghese, colta, educata e civile.
E' una rinuncia che ammette implicitamente il fallimento di una visione sociale imperniata sulla uguaglianza, sulla democratizzazione o socializzazione di quanto è essenziale ed elementare per stare assieme: se esiste un' Italia con cui non si vuole nemmeno parlare....questa democratizzazione non è avvenuta o è avvenuta in parte.

Il movimento dei forconi è lì ed è la una sfida non solo alla sinistra , ma in generale a chiunque creda che uguaglianza, rispetto delle regole , rispetto della libertà e della vita siano i perni irrinunciabili di qualunque sistema sociale.