sabato 6 settembre 2008

Venezia città metropolitana. Un po’ di coraggio politico per non morire lentamente.

La bozza Calderoli sul federalismo fiscale riconosce sette città metropolitane : Venezia non ne fa parte, perché la popolazione provinciale non supera i 350 mila abitanti.
A parte le fondate obiezioni sul fatto se il criterio demografico sia utile per stabilire se una realtà territoriale abbia un carattere metropolitano, è chiaro che questa proposta rivela innanzitutto la debolezza e i limiti della visione politica nostrana.
Il Veneto dei mille campanili e dei dieci mila capannoni, il Veneto dei distretti e dei cluster produttivi, Il Veneto dei poli universitari e delle grandi istituzioni culturali, non è in grado di esprimere una sola, riconoscibile e riconosciuta, realtà metropolitana.
Certo, possiamo continuare a far finta di niente e limitarci a una sterile quanto inutile lamentela sulla scarsa considerazione riservata alla realtà veneta da parte del Governo centrale.
Il dato di fatto è che si raccoglie quanto si è seminato. In questi anni, si è rafforzato e non indebolito l’atavico campanilismo e il localismo più miope ; è cresciuta l’insipienza e l’inerzia politica e si è consolidata una prassi politica fondata su scambi politici ridotti ai minimi termini.
E’ chiaro che con questi ingredienti non si preparano le grandi scelte né si costruiscono progetti ambiziosi. Vince e continuerà a trionfare la logica della frammentazione corporativa, delle scelte da presentare subito all’incasso, per una manciata di voti. Di visione territoriale, di grandi scelte infrastrutturali, di progetti per vivere e lavorare in condizioni migliori, neanche a parlarne.
Eppure la storia non è ancora finita : uno scatto improvviso, una discontinuità storica, una imprevista capacità di cambiamento potrebbe non essere impossibile.
La Politica, la nostra classe politica, è ancora capace di pensare, reagire, sorprendere ?
Nella prossima primavera saremo chiamati a rinnovare il Consiglio e le strutture di governo del territorio provinciale. La campagna elettorale si è, di fatto, già aperta. Vogliono lor signori continuare sulla solita, tristissima e decadente strada, o aprirne, finalmente, una nuova che sappia riconquistare l’attenzione di noi tutti e riaccendere le speranze per una partecipazione politica attiva ?
Partiamo subito e partiamo da qualcosa di concreto : le scelte di governo per il nostro territorio.
Venezia – la città storica – può vivere solo se è parte di un territorio vivo, portatore di un progetto che sappia riconoscere funzioni e potenzialità complementari e sostenibili.
Venezia o sarà una città metropolitana o non sarà. Il resto lo conosciamo già : Disneyland, deserto urbano, economia di rapina, etc..
A questo confronto serrato e autentico chiamiamo coloro che si vorranno candidare al futuro governo del territorio veneziano. Senza infingimenti, senza facili e scontati trucchetti. Va fatto subito.


Giampietro Pizzo