venerdì 29 novembre 2013

Conferenza su Statuto del Comune di Venezia e suo regolamento attuativo di democrazia partecipativa

Promosso da Fondamente  il 13 novembre 2013 presso la Casa dei Mori in Campo dei Mori a Venezia ( http://goo.gl/maps/pVUgO ) è stato organizzato l'incontro con i rappresentanti del "Coordinamento io decido" che hanno introdotto alle seguenti tematiche sugli strumenti adottati dal Comune di Venezia per la democrazia partecipativa e precisamente l'incontro ha avuto questo sviluppo:
1) Breve introduzione sulla Democrazia Partecipata (Gilberto Brait)
2) L'introduzione nello Statuto Comunale di Venezia dei principi della Democrazia Partecipata (Emanuela Amici e Mario Santi)
3) Il regolamento applicativo con particolare enfasi sugli strumenti (Emanuela Amici e Mario Santi).

E' stata un'occasione per conoscere, far conoscere e discutere su come rendere più aperta e partecipata a tutti i cittadini da sedici anni in su, residenti nel territorio comunale di Venezia, l'Istituzione Comunale e le tematiche amministrative ad essa collegate, dotando i cittadini di Venezia di strumenti per poter proporre, intervenire, analizzare e/o contestare delibere e processi decisionali che interessano la comunità cittadina come per esempio il bilancio, l'analisi del bilancio comunale che così diventa un bilancio partecipativo.
Con tali strumenti vi può essere per legge anche in Italia, un dibattito pubblico, pubblico quindi aperto a tutti i cittadini, per l'analisi e la definizione delle grandi opere come per esempio la TAV.
Le decisioni così dovrebbero essere maggiormente condivise, facendo aumentare la responsabilità dei cittadini, accrescendo la cultura civica e aumentando la responsabilità dei cittadini, Si sviluppa il senso di comunità ed i saperi dovrebbero essere maggiormente diffusi e ci si riappropria della politica: tutti vantaggi messi in evidenza e illustrati da Gilberto Brait e dagli altri
Già nel 1998 a Barcellona è stata sottoscritta la "Carta Europea dei diritti dell'uomo nelle città" da 40 città compresa anche Venezia.
Alcuni strumenti previsti dal regolamento: delibera d'iniziativa popolare, istruttoria partecipata, istanza, petizione, abbassamento del quorum del referendum etc. etc..
Da rivedere la raccolta delle firme.
Per ulteriori informazioni consigliamo di visionare tutta la video/registrazione.

giovedì 7 novembre 2013

I consiglieri Comunali di Venezia ci raccontano: Gianluigi Placella (M5S), terzo incontro


Promosso da Fondamente per la serie "I consiglieri Comunali ci raccontano", il 4 novembre 2013 presso la Casa dei Mori in Campo dei Mori a Venezia (http://goo.gl/maps/pVUgO ) è stato organizzato l'incontro con il consigliere comunale di Venezia Gianluigi Placella del Movimento 5 Stelle che ci ha raccontato la sua nuova e appena iniziata esperienza in Consiglio Comunale per essere stato chiamato a sostituire il Consigliere dimissionario Gavagnin solo pochi mesi fa.
Nell'esposizione stringata della sua biografia fanno spicco la sua esperienza come medico ortopedico ospedaliero da alcuni anni in pensione, la sua partecipazione come atleta nazionale di scherma alle Olimpiadi di Monaco del 1972, nessun precedente nell’attività politica, e la sua partecipazione al Movimento delle Agende Rosse di Salvatore Borsellino con cui ha organizzato anche qua a Venezia alcuni incontri.
Qui di seguito vengono riportati alcuni spunti tratti dalle parole di Gianluigi Placella che si definisce un cittadino prestato alla politica, cittadino che occupa questo seggio in Consiglio perché altri candidati al seggio più giovani che erano avanti per diritto di precedenza nella lista dei votati, hanno, per questioni di tempo legati specialmente ad impegni di lavoro non concilianti con il tempo da dedicare all’attività di consigliere comunale, rinunciato all’incarico, cosa abbastanza rara, sottolinea Placella, nella politica.
Nell’attività del Consiglio comunale Gianluigi Placella ha assistito spesso ad un gioco delle parti tra maggioranza e minoranze, anche all’interno delle stesse coalizioni, dinamiche di potere con segnali non espliciti, non chiari e quindi non imputabili o esplicitamente contestabili, di contrapposizioni che sono potenziali ostacoli allo svolgimento di determinate azioni: nella registrazione video fa l’esempio della notte del bilancio (giornata in cui è stato approvato il bilancio).
Anche se la parola consociativismo (che prevede accordi di interesse) non è stata apertamente nominata, pur tuttavia, nell’attività del consiglio si scende spesso a compromessi che presuppongono una gestione corporativistica, invece dell’auspicabile forma di conciliazione che invece presuppone una gestione sociale, appunto auspicabile da Placella.
Placella ha la sensazione che spesso si assiste a un mercato della vacche, non per mancanza esplicita di competenze e preparazione professionale da parte di molti consiglieri, ma perché c’è un sistema che per consuetudine lavora in un certo modo: ci sono tantissime individualità che non aspettano altro di poter credere e poter seguire input diversi. Ad un’inerzia culturale insita vi è anche la possibilità/probabilità che certe azioni nascondano interessi di parte (citate le questioni Casinò e MOSE).
Secondo Placella sarebbe da distinguere Venezia da Mestre, mette in evidenza che sono 2 realtà molto diverse: Placella ha il sentore che si stia andando verso la vendita di Venezia insulare, e la città metropolitana, la ventilata PATREVE, potrebbe far in modo che la gestione privata e privatistica della città si aggravi ancor di più e che in futuro si potrebbe dare in concessione anche l’intera isola di Venezia come per esempio oggi si è data in concessione la Misericordia per 40 anni!
Anche i Centri Commerciali sono isole private mentre qui a Venezia ci sarebbe più che mai bisogno di negozi di vicinato per i cittadini.
Secondo Giampietro Pizzo che interviene anche come stimolatore/moderatore del dibattito, la fabbrica del turismo non è un dato acquisito come sembra sia appurato dagli attuali amministratori della città, si può ancora sterzare e concorda con Placella che a Venezia va ripristinata una biodiversità sul piano del tessuto economico e sociale.
Certamente si fa fatica a contrastare l’economia legata al turismo, la monocultura imperante, e di questo ne risente tutta la città che è diventata invivibile per i Veneziani e tocca da vicino anche la finora fallimentare politica della residenzialità, l’esodo continuo verso la terraferma, problema su cui sono intervenuti con visioni abbastanza convergenti molti dei presenti al dibattito.
Secondo l’attuale trend se un residente non produce turismo e/o attività produttive legate al turismo per l’amministratore diventa un intrigo, perchè bisogna spendere in servizi al cittadino, mentre  ad una massa di turisti sempre se ne sostituisce un’altra, pur se maltrattati anche loro per la carenza e l’alto costo dei servizi (vedi ad esempio l’alto prezzo dei biglietti del trasporto pubblico).
Nella politica della residenza sinora c’è stata poca trasparenza nei criteri gestionali soprattutto da parte dell’ATER, oltre che del Comune.
Il tram che fa capolinea a San Basilio per esempio non offre niente al quartiere, ai residenti di quella zona, e per le stesse premesse con cui viene affrontata l’idea, questo avrebbe potuto far ugualmente capolinea nel sestiere di Cannaregio!
Maurizio Ruzzene solleva le questioni del debito pubblico e della finanza che impediscono di fare alcunché per la comunità e per i cittadini, perchè i giochi li fa il sistema e le redini son tirate dal sistema economico/finnaziario medesimo: Ruzzene comunque fa notare che vi è un gruppo di cittadini che spinge per cercare di risocializzare e di rendere nuovamente pubblica la Cassa Depositi e Prestiti e per questo vi sarà una dimostrazione davanti agli uffici postali nei prossimi giorni: i risparmi postali vanno alla Cassa Dep. e Prestiti che finanzia le attività pubbliche e i Governi, e ciò non avviene perché al momento la Cassa Dep. e Prestiti è stata privatizzata.  Ruzzene afferma che Grillo e il Movimento 5 Stelle specie in passato erano abbastanza sensibili a queste problematiche e chiede che vengano riprese in considerazione con energia.
Giulio Coniglio nel suo intervento afferma che a Venezia vi sono dei poteri forti, una specie di cartello che impedisce che vi sia una reale politica di servizi rivolta ai residenti, per gli abitanti veneziani.
Placella rispondendo a Ruzzene afferma che sono ben accette tutte le proposte fatte da cittadini professionalmente competenti nelle loro rispettive materie e afferma ad esempio che anche nel comitato No Mose vi sono delle eccellenti professionalità.
Menzionando il cartello scritto e visibile durante le proteste per il passaggio delle grandi navi (Venezia muore per il turismo), Placella afferma che per Venezia si potrebbero richiedere ed esigere condizioni molto più vantaggiose per la città ed i suoi cittadini.
Vito Simi de Burgis  accennando al grave problema della residenzialità ed al conseguente continuo spopolamento del centro storico, chiede che per alcune case comunali in affitto ai residenti Veneziani da più di venti/trent’anni  in centro storico, vi sia la possibilità di essere acquistate a riscatto dagli affittuari, naturalmente vincolandone l’acquisto a determinate condizioni e questo per garantire anche ai propri figli una residenzialità certa e sicura in questo periodo in cui il trend verso lo spopolamento del centro storico tende sempre più ad aumentare.
Placella risponde che certamente un  ricambio abitativo in questi casi potrebbe essere opportuno ed una certa dose di alienazione potrebbe essere effettuata.
Il dibattito che si consiglia di seguire nella videoregistrazione per una maggiore completezza informativa e per evidenziarne l’ottima predisposizione all’ascolto ed al dialogo oltre che del consigliere anche di tutti i convenuti, termina con le considerazioni di Gianluigi Placella che afferma che con questo sistema economico siamo portati a dimenticare che siamo titolari di diritti fondamentali, ne abbiamo perso la consapevolezza e dobbiamo riacquistarla; attualmente nella società vi è una prevalenza del potere economico sull’idea di una reale democrazia e ci siamo dimenticati che il diritto fondamentale è quello di esistere: con quanto è stato fatto sinora attraverso il Movimento 5 Stelle si invitano tutti i cittadini a riappropriarcene.

sabato 2 novembre 2013

I consiglieri Comunali di Venezia ci raccontano: Claudio Borghello (PD), secondo incontro.



Promosso da Fondamente per la serie "I consiglieri Comunali ci raccontano", il 30 ottobre 2013 presso la Casa dei Mori, in Campo dei Mori a Venezia (http://goo.gl/maps/pVUgO ) è stato organizzato l'incontro con il consigliere comunale di Venezia Claudio Borghello /capogruppo PD partito di maggioranza in Consiglio) che ci ha raccontato la sua esperienza in Consiglio Comunale da 13 anni, la sua biografia, per poi arrivare a dibattere assieme ai presenti aspetti, nodi e questioni dell'agenda politica cittadina Veneziana.
Son state manifestate da parte di Borghello le difficoltà di tenere assieme una coalizione, di custodire un programma elettorale, delle grandi difficoltà di comunicazione verso la città e verso i cittadini, dei rapporti con il Sindaco e la Giunta che secondo Borghello, per l'attuale Testo Unico degli Enti locali ha un grande potere che riduce il potere di controllo e indirizzo del Consiglio con conseguente distacco tra le parti amministrative.
Son state sottolineate le differenze di approccio tra la precedente Giunta guidata da Cacciari e l'attuale Giunta guidata da Orsoni.
Secondo Borghello i veri problemi nascono dalla mancanza di una vera opposizione stimolante e soprattutto dalla mancanza di fondi: non vi è più la possibilità di accedere ai fondi ed ai residui della Legge Speciale e i fondi del Casinò sono drasticamente diminuiti; quindi il ritardo del programma di governo della città avviene perchè non vi sono le stesse condizioni economiche del 2010. In più Borghello sottolinea che su molte questioni i media mal informano i cittadini citando più commenti che reali dati e provvedimenti creando conseguente disinformazione e distacco con la Città. Son stati anche trattati i problemi del traffico in Canal Grande, dell'auspicabile riorganizzazione della Polizia Municipale, si è accennato al quadrante di Tessera, alle problematiche del Turismo a Venezia, allo spopolamento di Marghera ed alle problematiche di Mestre che secondo Claudio Borghello ha grandi potenzialità anche nel campo del turismo.
C'è stato anche qualche accenno alla difficoltà dei rapporti con i Dirigenti Comunali. Accenni anche alla situazione dello spostamento di molti uffici Comunali e quindi di dipendenti al Tronchetto.
Riassumendo appare che sia data priorità alla stabilità della coalizione a scapito di una reale governabilità.
Riguardo le problematiche della comunicazione, nel suo intervento Giovanni Levi fa notare che usualmente la politica istituzionale si rivolge alle categorie costituite, alle chiamiamole corporazioni (albergatori, commercianti, motoscafisti, gondolieri etc.etc.), mente si dovrebbero rivolgere anche e maggiormente alle problematiche proposte dai cittadini come per esempio al movimento no alle grandi navi, al movimento per la sanità a Venezia e via così.
Giulio Maria Coniglio, esprime il suo punto di vista sul turismo, sulle sue connessioni e su tutta l’economia indotta che ne consegue, facendo comunque notare che a Venezia vi è una grossa base di poteri forti, un cartello, usando la sua terminologia,  che non permette che le cose si svolgano in una maniera più trasparente e meno vincolata, condizionando la politica nel sociale e come conseguenza i residenti non ne hanno un reale beneficio.
Secondo Giampietro Pizzo che ha svolto in parte il compito di moderatore ed in parte il compito di contraltare, la crisi che sta vivendo la città è sostanzialmente dovuta ad una privatizzazione degli utili e dei profitti ed alla socializzazione delle perdite.
Sempre per Giampietro Pizzo, le regole decisionali applicate ora assomigliano di più a quelle della "fabbrica" che a quelle per la città.