mercoledì 10 luglio 2013

venerdì 5 luglio 2013

Per una legge elettorale davvero rappresentativa

Il dibattito politico in Italia è praticamente scomparso. Nessun tema rilevante, nessun luogo fisico o simbolico in cui discuterne. Del resto, il messaggio che la politica istituzionale ha dato in questi mesi è stato chiaro e devastante: non ci interessano i segnali che vengono dal Paese. Risultato: un governo senza programma, senza identità, destinato a durare non si sa quanto. Una democrazia sospesa. Ma, soprattutto, nessuna agenda che ci dica quando usciremo da questa palude: con queste premesse la riforma della legge elettorale non arriverà mai, perché PD-PDL sembrano contenti così e non hanno alcuna intenzione di ascoltare il silenzio assordante che proviene dall'astensione. Intanto il divario tra società e istituzioni non smette di allargarsi.
Forse l'unica cosa da fare sarebbe raccogliere le firme per una legge di iniziativa popolare che chieda il ripristino del proporzionale puro. Abbiamo bisogno di voci vere in Parlamento. Le tre realtà politiche - PD, PDL e M5S - che attualmente coprono più del 75% dei seggi parlamentari non sembrano in grado di produrre alcun cambiamento politico rilevante. Un'ulteriore prova che la logica del maggioritario non funziona: nessuna governabilità e una partecipazione democratica ridotta al minimo. Due Partiti bidone pigliatutto (PD e PDL) e un movimento che non ha saputo proporre un progetto politico praticabile (M5S). Ridare voce diretta ai cittadini (una testa un voto) con il proporzionale potrebbe ridare speranza a una democrazia, quella italiana, in altissima sofferenza.


Giampietro Pizzo