giovedì 27 settembre 2012

Sostiene ancora Pereira...

Sostiene Pereira che il Professor Monti aveva una predilezione per le atmosfere autunnali: fu in autunno infatti che nacque il suo primo governo e fu ancora in autunno che avvertì come indispensabile la sua conferma alla guida del Paese. Sostiene Pereira che i venti autunnali portoghesi contribuirono non poco alle più importanti decisioni del Professor Salazar, decisioni incomprimibili le sue e sempre per il bene del Portogallo. Sostiene infine Pereira che i cicli naturali delle stagioni travolgono inesorabili le contingenti e fragili passioni politiche degli uomini, perché il vento della Storia soffia come il maestrale in autunno e solo pochi eletti, imperterriti sopra le acque del Tago o guardando dall'alto di una torre di Manhattan, sentono che sono chiamati a un compito supremo: sollevare il Popolo da quel gravoso peso chiamato Democrazia.

venerdì 7 settembre 2012

Sostiene Pereira...

Sostiene Pereira che in Portogallo nel 1932 un professore di economia, al secolo António de Oliveira Salazar, fu chiamato a dirigere il Paese per far fronte alla crisi economica e all’enorme deficit di bilancio che attanagliava la terra lusitana. Il suo intento era di creare una struttura super partes capace di riunire in sé tutte le correnti nazionali e di sostituirsi ai partiti. Rimase al potere per 36 anni e 82 giorni, e il suo regime, noto come “salazarismo”, ebbe termine con una rivoluzione il 25 aprile del 1974. Sostiene Pereira che anche in Italia nel novembre del 2011 un professore di economia fu chiamato a reggere le sorti del Paese. Molti, sostiene Pereira, lo acclamarono come l'unico in grado di far fronte alla grave crisi della finanza pubblica, capace di ridare stabilità politica e credibilità internazionale all'Italia. Il Parlamento italico docilmente smise di svolgere la propria funzione istituzionale e i partiti ufficiali riconobbero all’unisono la loro incapacità a governare. Sostiene Pereira che solo pochi in Italia denunciarono lo stato di eccezione nel quale le istituzioni si trovavano e ancor meno cittadini si angustiarono su quanto fosse urgente un ritorno a un governo democraticamente eletto. Sostiene Pereira che anche in Portogallo nel 1958 le elezioni decretarono un nuovo presidente chiamato a sostituire il professor Salazar ma che per strani eventi - per nulla acclarati - nessun ricambio avvenne in seguito ai vertici dello Stato. Sostiene Pereira che in Italia, un anno dopo l'ascesa al potere del Professore, erano state annunciate per la primavera del 2012 regolari elezioni parlamentari, elezioni queste chiamate a decidere la nuova maggioranza politica e la formazione di un governo democraticamente eletto. Ma s’interroga inquieto Pereira: “non sarà questo Professore prestato alla Politica destinato anch’egli a governare più a lungo? Magari tanto a lungo quanto occorse all’esimio collega economista portoghese?”. E, s’interroga ancora Pereira: “non ricorderanno forse un giorno gli storici europei questo periodo della storia italiana come “montismo” ?” E ancora, riflette allarmato Pereira: “quale rivoluzione culturale e politica dovranno un giorno conoscere gli italiani per assistere a un ritorno pieno alla democrazia?”. Sostiene, infine, rassegnato Pereira che solo i posteri sapranno trovare un’appagante risposta a siffatti quesiti e che solo gli italiani che verranno, fra una o due generazioni, potranno davvero misurare le analogie e le differenze che hanno accompagnato e segnato, a cavallo tra due secoli, queste due storie mediterranee. Redattore di Pereira (GP)