domenica 30 novembre 2014

"Mozart e Magdalena" un grande romanzo storico

L'associazione Fondamente ha avuto l'onore ed il piacere di presentare presso la sua sede a Venezia una grande opera di Gabriella Bianco, scrittrice, sceneggiatrice, studiosa, ricercatrice e direttrice di vari Istituti di Cultura Italiani all'Estero, un autentico romanzo storico, un drammatico romanzo d'amore in cui la struggente storia d'amore vissuta da Magdalena Pokorny in Hofdemel per il suo grande e geniale maestro Wolfgang Amadeus Mozart avvince ed ha un notevole effetto catartico e terapeutico degno delle più grandi tragedie. Gabriella Bianco tratta di questo amore incondizionato con grande perizia contestualizzando il tutto nei precisi e dettagliati eventi degli ultimi 3 anni di vita di Mozart, con un'intensa e illuminante indagine introspettiva sui sentimenti e le fortissime emozioni che animano i suoi personaggi e che a loro volta influenzano e si evocano con forza nell'animo anche dei meno appassionati lettori. In questa sede l'autrice ha anche raccontato come attraverso le sue ricerche in mezzo Mondo e attraverso le testimonianze dirette di una sua amica erede e postera parente di Magdalena Pokorny sia riuscita a svelare verità sulle cause reali della morte di Mozart che sinora non erano venute compiutamente alla luce. E' un libro scritto bene, scorrevole che non stanca mai, anche a livello di racconto cinematografico che meriterebbe la consacrazione in un grande film a Hollywood. Alla fine del video vi è un recitativo su musiche Mozartiane della giovane, bella e sensuale Giulia Saya che interpreta con freschezza e autenticità alcuni passi dei sentimenti vissuti e descritti di Magdalena. Interviene anche l'erudito e grande cultore dell'arte in tutte le sue forme Franco Zannini che si complimenta in maniera entusiasta con Gabriella Bianco. Ringrazio Gabriella per avermi dato l'opportunità di leggere e introdurre il suo romanzo. Auguri e alla prossima.
P.S.: alcuni volumi del romanzo sono a disposizione presso la Casa dei Mori. in campo dei Mori a Venezia.
 Vito Simi de Burgis


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