giovedì 20 febbraio 2014

Il prof. Giovanni Levi introduce agli ultimi scritti di grande erudizione del prof. Franco Zannini



Fondamente ha organizzato a Venezia presso la casa dei Mori in Campo dei Mori l'incontro con i professori Giovanni Levi e Franco Zannini su 2 pamphlets scritti dallo stesso Franco Zannini avvocato e giurista, ovvero "Marxismo nelle coscienze e nel tempo" e "Archeologia della decisione": ampie analisi su ciò che sta alla base dell'azione e delle scelte anche in politica.
Da una disamina  ed analisi precisa e ricchssima dei classici tra cui Kant, Montesquieu, Platone, Democrito, Isocrate e  Marx ricco di citazioni  e incisi, Franco Zannini trae il suo pensiero che Giovanni Levi definisce in parte pessimista con una quasi totale sfiducia nelle nuove generazioni.
In particolare nella lettura di Marx che può dar adito alla scelta di 2 differenti possibilità,  quella prediletta scelta da Franco nella lettura di Marx è la possibilità riformista.
Una contrapposizione tra quello che si dice in pubblico e quello che si pensa in privato, il  contrasto tra vita pubblica e vita privata è messo in evidenza negli scritti di Franco con piglio critico. A questo proposito per Giovanni Levi il punto centrale su cui si basa il Francopensiero è quella da lui viene denominata psicanalisi forense, unione della psicanalisi e di un “diritto negoziale”: è una relazione fra gli uomini programmata da un diritto negoziale realistico che assume il problema della debolezza della razionalità umana (forse influenze di Pareto delle azioni logiche e non logiche?).
In parole semplici la razionalità umana è ben lungi dall’essere perfetta.
Altro elemento è la sua analisi del dolore che per Franco è, diciamo, immanente e implicito nella società (influenza Freudiana).
Nella società odierna in cui possiamo avere tutto quello che desideriamo almeno dal punto di vista materiale, predomina il desiderio del superfluo.
Realismo contro idealismo, Isocrate contro Platone, sfiducia passiva terza via di uscita da un modello di società che non ci piace, non solo uscita o protesa come alternative.
Levi dice che Franco è molto critico verso questa società
Il tema principale su cui si impernia il volumetto “Archeologia della decisione” è la psicanalisi forense.
Questo pamphlet che mi son letto con attenzione e anche con una certa difficoltà (da leggere e rileggere per raccogliere e legare (leggere dal latino Legere= legare, raccogliere) il senso di quanto afferma questo raffinato "analista" dell'animo umano e di come certe decisioni influenzino in profondità le visioni della società interpretate anche nel diritto e in politica) per seguire le precisissime e dattagliate analisi proposte ricche di citazioni classiche anche dalla più remota letteratura e da fatti storici, è veramente una summa che spiega nei minimi particolari come si addiviene ad una decisione ragionata realmente cosciente e forse giusta! Cito: "Considerare le decisioni umane con l'orgoglio della Ragione sempre e comunque ..omissis..prima ancora che presunzione è soprattutto ...omissis..."una ignobile menzogna". Vengono delineate 5 possibili classificazioni di archeologia della decisione ovvero e qui cito:
"1) la prospettiva di una psicopatologia della vita quotidiana, in una accezione peraltro assai più ampia delle note tesi freudiane in merito,
2) la prospettiva di nevrosi;
3) la prospettiva di psicosi;
4) la decisione tragica;
5) la decisione cosciente."
Considero un buono sforzo fruttuoso e utile per se stessi e per quanto riguarda il nostro modo di agire socialmente e politicamente, leggere sine ira ac studio e con la dovuta attenzione le analisi proposte da Franco Zannini, per poter, attraverso questo generoso contributo, formarsi e sintetizzare il proprio modo di essere e di decidere coscientemente.
Rimando alla videoregistrazione dell'incontro per sentire dalla viva voce di Franco Zannini e dal suo commentatore Giovanni Levi la presentazione dei 2 saggi.
Per chi volesse procurarseli lasci pure un messaggio qui sotto o si rivolga direttamente all'autore.
Cordiali saluti. 
Vito Simi de Burgis 




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