giovedì 2 maggio 2013

Un sindaco che a Venezia (purtroppo) non sa far di conto

Leggo sul Gazzettino di oggi 1 maggio l'intervista al Sindaco Orsoni sul futuro assetto delle partecipate veneziane. Al di là dei ragionamenti sugli equilibri interni e sul ruolo politico delle nomine che saranno presto di dominio pubblico, considero molto offensivo il giudizio di Orsoni sulle candidature presentate. Il nostro Sindaco sembra mancare non solo di sensibilità politica (è un fatto di grande democrazia che moltissimi cittadini abbiano deciso di mettere a disposizione le loro competenze e il loro tempo) ma anche dei rudimenti di logica matematica. Liquidare 800 (ottocento!) candidature con uno sprezzante e offensivo giudizio: "sono sempre gli stessi", è inaccettabile. E' inaccettabile per qualsiasi Amministrazione Comunale d'Italia e lo è ancora di più a Venezia dove purtroppo i manager e i dirigenti di molte aziende comunali e territoriali non hanno certo brillato per bravura e capacità. Se un Sindaco non ha rispetto per i propri cittadini e per le regole elementari della Democrazia, allora è bene che faccia un altro mestiere. Del resto, da tempo, caro Sindaco Orsoni, siamo ormai in molti a pensare che tre anni fa abbiamo sbagliato a sostenerla immaginando che Lei fosse davvero intenzionato a far voltare pagina alla politica veneziana. Ci siamo sbagliati una volta. Ma non lo faremo di certo una seconda.
Nel mentre, speriamo che la notte le porti consiglio e che domani mattina si appresti a rettificare le sue dichiarazioni chiedendo formalmente scusa a tutti quei cittadini che con rettitudine e senso civico hanno presentato nelle settimane scorse la loro candidatura a seguito di una sua formale richiesta di disponibilità. Se questo invece le arrreca disturbo, le consiglio la prossima volta di astenersi da pubblicare Avvisi che portano la sua firma. Giampietro Pizzo

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