A Venezia ci si comporta come nell'esercito di una volta: quando arriva la bella stagione si cambia la divisa. Punto.
Per questo oggi, di fronte a cotanta tempesta, le passerelle, che normalmente permettono il transito anche con l'acqua alta, non erano disponibili- così mi hanno spiegato - perché "è iniziata la bella stagione".
Il risultato è stato che in Lista di Spagna (per i non veneziani, stiamo parlando dell'unica strada di accesso che collega la città alla stazione ferroviaria e a Piazzale Roma) si è formato un vero e proprio imbottigliamento di persone che non avevano alcun modo di avanzare, né in entrata né in uscita.
Gli unici a godere di questa situazione di disagio sono stati i baracchini che assediano quel tratto di via e che hanno così realizzato ottimi guadagni vendendo stivali e altre amenità impermeabili.
Si tratta dell'ennesima difficoltà in una città che fatica già troppo tutti i giorni a vivere e a lavorare. Una città che è sempre più una mucca turistica da mungere, usata e strumentalizzata solo per fare soldi. Ma i soldi li fanno sempre gli stessi: i grossi pescecani e i piccoli e medi senza scrupoli. Così anche in Lista di Spagna, mentre la gente non sapeva come uscire da una situazione di paralisi, qualcuno ne ha approfittato.
Vale la pena aggiungere che i due pseudo-negozi (dei veri container), che da anni ostruiscono il Rio Terà a fianco dell'Hotel Continental vendendo ogni sorta di inutilità e brutture, rendono di fatto inagibile il Campo che si apre proprio lì dietro. Uno spazio aperto (dotato di panchine!) preziosissimo per decongestionare quel punto ad altissimo carico di passaggio.
Se l'Amministrazione Comunale usasse il buon senso, sposterebbe immediatamente quegli orrendi container di paccottiglia. Ne guadagnerebbe la circolazione e la sicurezza - dato che in quel punto di fronte a qualsiasi problema di intasamento non c'è modo di mettere in sicurezza le persone - per non parlare dei cavi elettrici che liberamente penzolano dappertutto: la famosa sicurezza! Ma soprattutto senza quei due container in pieno centro storico sarebbe possibile depositare e lasciare a disposizione dei cittadini le passerelle per l'acqua alta, passerelle utilizzabili anche in situazioni eccezionali come oggi.
Forse è troppo chiedere, perché l'Amministrazione Comunale di Venezia preferisce usare la ferrea logica militare e opporsi caparbiamente alle bizze metereologiche. Già, perché per il Sindaco Orsoni è il clima che si deve piegare ai regolamenti comunali e non viceversa.
Speriamo comunque che il buon senso dei cittadini veneziani faccia presto cambiare idea agli amministratori. Oppure - e forse sarà più facile - i cittadini decidano di cambiare semplicemente gli amministratori. GP
Per questo oggi, di fronte a cotanta tempesta, le passerelle, che normalmente permettono il transito anche con l'acqua alta, non erano disponibili- così mi hanno spiegato - perché "è iniziata la bella stagione".
Il risultato è stato che in Lista di Spagna (per i non veneziani, stiamo parlando dell'unica strada di accesso che collega la città alla stazione ferroviaria e a Piazzale Roma) si è formato un vero e proprio imbottigliamento di persone che non avevano alcun modo di avanzare, né in entrata né in uscita.
Gli unici a godere di questa situazione di disagio sono stati i baracchini che assediano quel tratto di via e che hanno così realizzato ottimi guadagni vendendo stivali e altre amenità impermeabili.
Si tratta dell'ennesima difficoltà in una città che fatica già troppo tutti i giorni a vivere e a lavorare. Una città che è sempre più una mucca turistica da mungere, usata e strumentalizzata solo per fare soldi. Ma i soldi li fanno sempre gli stessi: i grossi pescecani e i piccoli e medi senza scrupoli. Così anche in Lista di Spagna, mentre la gente non sapeva come uscire da una situazione di paralisi, qualcuno ne ha approfittato.
Vale la pena aggiungere che i due pseudo-negozi (dei veri container), che da anni ostruiscono il Rio Terà a fianco dell'Hotel Continental vendendo ogni sorta di inutilità e brutture, rendono di fatto inagibile il Campo che si apre proprio lì dietro. Uno spazio aperto (dotato di panchine!) preziosissimo per decongestionare quel punto ad altissimo carico di passaggio.
Se l'Amministrazione Comunale usasse il buon senso, sposterebbe immediatamente quegli orrendi container di paccottiglia. Ne guadagnerebbe la circolazione e la sicurezza - dato che in quel punto di fronte a qualsiasi problema di intasamento non c'è modo di mettere in sicurezza le persone - per non parlare dei cavi elettrici che liberamente penzolano dappertutto: la famosa sicurezza! Ma soprattutto senza quei due container in pieno centro storico sarebbe possibile depositare e lasciare a disposizione dei cittadini le passerelle per l'acqua alta, passerelle utilizzabili anche in situazioni eccezionali come oggi.
Forse è troppo chiedere, perché l'Amministrazione Comunale di Venezia preferisce usare la ferrea logica militare e opporsi caparbiamente alle bizze metereologiche. Già, perché per il Sindaco Orsoni è il clima che si deve piegare ai regolamenti comunali e non viceversa.
Speriamo comunque che il buon senso dei cittadini veneziani faccia presto cambiare idea agli amministratori. Oppure - e forse sarà più facile - i cittadini decidano di cambiare semplicemente gli amministratori. GP