domenica 17 gennaio 2010

Domenica 24 gennaio: un’occasione per la democrazia cittadina

Senza enfasi, ma dobbiamo dirlo: il 24 gennaio alle primarie per il centro-sinistra abbiamo tutti un’occasione per rimettere in gioco la democrazia cittadina.
I tre candidati alle primarie sono sotto gli occhi di tutti.
Giorgio Orsoni non viene dal basso ma dall’alto – un alto che ha odore di poteri forti e di un candidato voluto senza mezzi termini da un sindaco uscente che, nonostante abbia da tempo detto di non volere continuare a far politica, la fa eccome, segnando, fra l’altro, in modo negativo, il futuro della città (parliamo, ad esempio, di come ha imposto la sua decisione su Tessera).
Laura Fincato è, senz’altro, una donna competente e coraggiosa; ma prima di pensare a una sua candidatura come sindaco avrebbe almeno dovuto saltare un turno: è legata mani e piedi a questa Amministrazione (lei stessa responsabilmente lo rivendica). E, a dirla tutta, chi l’appoggia non è proprio il “nuovo”.
Infine, Gianfranco Bettin.
Fondamente è stato fra i promotori del programma per la città e della sua candidatura e lo è, con forza, ora che si tratta di scegliere il nome del candidato sindaco.
Perché abbiamo scelto Bettin?
Innanzitutto, perché si è messo in gioco, guardando in faccia i problemi della città e l’urgenza che tutti avvertiamo che bisogna cambiare davvero. Poi, perché ha scelto di dialogare senza mediazioni con la società civile, sapendo e riconoscendo quanto sia oggi in crisi la politica dei partiti, quanto sia urgente mettere la parola fine a una politica di pochi, che litigano davanti ai microfoni e che si mettono d’accordo dietro il sipario pochi istanti dopo.
Bettin ha deciso di ascoltare quello che i veneziani dicono sulla loro città; ascolta e dice cosa ne pensa: su Tessera, su Marghera, sulla mobilità, sulla green economy e su un’Amministrazione Pubblica che non può continuare a delegare ai privati le decisioni e le scelte che riguardano la città.
Abbiamo scelto Bettin, perché sa di non essere un “salvatore della Patria” ma parte di uno sforzo collettivo per ricostruire la credibilità della politica, l’onestà della cosa pubblica, la trasparenza dell’amministrare.
Abbiamo davanti un’occasione per ricostruire la dimensione cittadina e la democrazia locale. Senza deleghe in bianco; senza prestanome, eletti per conto di chi e di cosa non si sa.
Le primarie di domenica prossima saranno un banco di prova, perché Venezia ritrovi il posto della Politica: un luogo aperto, dove tutti possano dire la propria e vedere quello che gli amministatori fanno.
Le primarie di domenica prossima sono un’occasione: per avere un progetto per la città credibile e percorribile; un progetto alternativo alle idiozie, agli egoismi, alle insufficienze di una destra rozza e volgare che pensa alla propria pancia e non si rende conto che “fuori” produce solo “scoasse” e barbarie.
Questa è una città che ha le intelligenze e la volontà per costruire il proprio futuro: un futuro aperto, equo e sostenibile.

Fondamente - Gruppo di cultura politica

3 commenti:

Vito Simi de Burgis ha detto...

Sono anch'io per Bettin come ultima ancora di salvezza in questa città che percepisco come troppo mercantile ed elitaria (in senso inverso: pietismo becero borghese di basso livello): l'importante sarà il collettivo che spero Bettin e quello che lui in un certo senso rappresenta sia in grado di suscitare ed amalgamare ASCOLTANDO.
Conto molto ed entusiasticamente sulla green economy e spero che finalmente un’Amministrazione Pubblica che non deleghi più ai privati le decisioni e le scelte che riguardano la città.
Speriamo di essere ascoltati ed esauditi...

fondamente ha detto...

Grazie Vito laddove sottolinei alcuni dei temi più rilevanti contenuti nella sfida delle primarie. Ti chiedo di darci una mano nel mobilitare le persone ad andare domenica al voto. Grazie. Stai bene.

Giampietro

Vito Simi de Burgis ha detto...

Si, nel mio piccolo cerco senz'altro di mobilitare.
La candidatura di Orsoni proprio non la capisco nella sinistra: secondo me l'attuale sindaco è ormai fuori dalla politica intesa come servizio al benessere della comunità.
E' un peccato che nel tuo interessante blog non intervengano commenti: ma le persone hanno sempre paura di schierarsi forse?