Leggo sul Gazzettino di oggi (domenica 13/12/2009) l’annunciata posizione dei vertici del PD veneziano sui tre candidati sindaco. La scelta di Scaramuzza e Maggioni ricadrebbe su Orsoni, perché quello che conta è “un’alleanza al centro per fermare la deriva leghista”.
Alcune considerazioni in merito sembrano dovute.
Ognuno ha il sacrosanto diritto di dire quello che vuole, ma memoria e coerenza non dovrebbero essere buttate alle ortiche con troppa nonchalance.
Purtroppo, invece, la coerenza sembra essere merce ormai rara sul mercato politico veneziano.
Poche settimane fa, in un intervento (3 ottobre 2009) sulla stampa locale, Maggioni assicurava che il PD avrebbe aperto una stagione nuova di confronto con la società civile e promosso un dibattito sulle idee e sulle scelte fondamentali per il futuro di Venezia. Ora, mi chiedo, citando Maggioni: qual è il “progetto di città e di idea di governo del territorio” che Orsoni incarnerebbe? E’ questo il “metodo nuovo”, dove “non è il partito che arriva con il programma pronto da far votare alla città ma, al contrario, costruisce insieme agli altri soggetti il futuro della città dopo aver ascoltato ed essersi confrontato con tutte le istanze del territorio”?
La seconda considerazione riguarda proprio il metodo. La scelta interna corporis di un’alleanza con il centro e l’UDC, mettendo fuori la Sinistra, sarebbe giustificata dal bisogno di fermare la Lega.
Ecco, ben servito, l’ennesimo aut-aut che tarpa le ali a qualsiasi dibattito autentico: dovete scegliere l’UDC e Orsoni, perché il pericolo è la Lega; o con noi o contro di noi – recitano i coordinatori del PD.
Ma, mi domando, perché l’alternativa dovrebbe essere solo tra Lega e Orsoni? Perché il cambiamento – quello vero - non può essere praticabile in questa città?
Per chi crede in una politica alta, nuova e capace di parlare ai cittadini, l’alternativa non può essere tra la Lega e i poteri forti; non può essere tra il razzismo leghista e il sacco di Venezia perpretato da poche e induscusse lobbies organizzate.
Una nuova via deve essere trovata da chi ha a cuore il futuro di questa città. Per questo, basta con gli spauracchi e i facili slogan.
Giampietro Pizzo
mercoledì 16 dicembre 2009
Oltre gli aut-aut
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