mercoledì 25 luglio 2007

A proposito di "scoasse"

Giampietro segnala l'articolo "Una storia di rifiuti buoni" pubblicato questa settimana su Internazionale (n.702 del 20/26 luglio 2007).

Dice Salvatore Aloise*:

"A Mercato San Severino non ci sono cassonetti per strada. E tanto meno cumuli di immondizia sui marciapiedi. Eppure siamo in provincia di Salerno, in quella Campania alle prese, da anni, con il problema dei rifiuti. Niente odori nauseabondi. Niente incendi notturni. (....)
A dire il vero, qualche campana gialla per la raccolta del vetro si vede. Al comune spiegano, però, che ne hanno lasciata qualcuna perché raccogliere il vetro in casa è rischioso. Per il resto, i cittadini devono tenere in casa la spazzatura dopo averla suddivisa. Poi, secondo una precisa turnazione, si mettono fuori dalla porta i sacchetti di diversi colori. La nettezza urbana prevede a raccoglierli. Non solo. Il cittadino mette un codice a barre sui sacchetti e i netturbini lo registrano. Il codice serve a determinare la parte variabile dell'imposta comunale sulla spazzatura. Chi più differenzia è premiato: la bolletta cala. Si può anche andare con i propri sacchetti, sempre nei giorni prestabiliti, al Centro raccolta, dove i rifiuti vengono pesati. In questo caso scatta un ulteriore bonus. "Nella nostra famiglia, anche i bambini lo sanno: i vasetti di yogurt vanno in un sacchetto, le lattine in un altro, il cartone del latte in un altro ancora", spiega la signora Giovanna, orgogliosa di dare il buon esempio. "Basta poco", incalza Mario. "Un po' di attenzione e possiamo contribuire tutti a tenere pulita la nostra città". Basta poco.
Dal 2001, Mercato San Severino è diventata così una specie di isola felice che riesce a fare più del 60 per cento di raccolta differenziata. Poco nota, come quel centinaio di altri comuni campani che, nonostante tutto, riesce a stare nella media del 35 per cento, come previsto dalla legge. "Anche nei momenti peggiori della crisi, qui siamo sempre riusciti a tenere sgombri i nostri marciapiedi", racconta Giovanni Romano, oggi vicesindaco, che è stato sindaco per due mandati e ha ideato il sistema. Il successo lo spiega in poche parole. Fare la raccolta differenziata poteva funzionare solo responsabilizzando i cittadini. "Con i cassonetti per strada no, siamo tutti troppo pigri". (....)

* Salvatore Aloise è corrispondente della rete televisiva franco-tedesca Arte e collabora con il quotidiano Le Monde. Nato in Italia e cresciuto in Francia, è a Roma da diciannove anni.


Giampietro dice: anche questa è Italia. L'ipotesi "senza cassonetti è meglio" non è poi così impossibile. Rimane la questione del come consegnare quando si è single, pendolari, "anomali" nei tempi e ritmi di vita. Ma basterebbero dei centri di raccolta aperti con orari flessibili...

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