sabato 2 marzo 2013

Ascoltare il Paese

Ascolto Dario Fo parlare alla 7. E ascolto il "giovane turco" Orfini del PD. C'è qualcosa che non va: mentre il grande vecchio si interroga sul nostro devastante e inumano modello di sviluppo - che distrugge ambiente e persone -, ecco che, con nonchalance, il "democratico" dice che l'accordo con i grillini è facile: un po' di deputati in meno, un po' di riduzione sull'indennità parlamentare, un po' di legge elettorale diversa. Poi candidamente aggiunge: "e che sarà se sulla TAV la pensiamo diversamente?", che sarà se un'intera comunità si oppone strenuamente all'idea di inutili e antistorici corridoi europei? E' proprio qui che appare chiaro come la distanza sia abissale: la democrazia non è un semplice e frettoloso maquillage per tenere tranquilla la buona coscienza degli italiani (per poi continuare come se nulla fosse). No, Democrazia è interrogarsi sino in fondo sulla direzione su cui si muove la nostra società, sul nostro essere comunità, sulla nostra Storia e sul nostro futuro. Ma su questi grandi temi il PD sembra da troppo tempo disattento. E' forse per questo che il PD non ha più nulla a che fare oggi con quel "veniamo da lontano e andiamo lontano" che ha animato intere generazioni e che ha dato significato a tante passioni politiche e civiche? Su questo dovrebbe davvero interrogarsi il PD: l'avere perso l'anima della Politica, l'avere adottato acriticamente un modello di modernizzazione mercatista che porta inesorabilmente al disastro. E, ciò che è peggio, Bersani & Co. pensano di fare cosa buona dicendo: "basterà un po' di sensibilità sociale e tutto si rimetterà a posto". E' questa culturale inadeguatezza che rende oggi impossibile un accordo tra il PD e chi sempre più nel Paese chiede un radicale e definitivo cambiamento. Giampietro Pizzo

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