martedì 24 luglio 2012

FUTURA TORRE DI BABELE A MARGHERA

Leggo sul giornale di oggi: "consiglio comunale vota compatto il progetto della Torre di Cardin". Solo tre i contrari: Gavagnin (5 stelle), Bonzio (Fds) e Scarpa (Gruppo Misto). Il resto tutti folgorati sulla via di Damasco dalla manna caduta dal cielo (250 metri di manna). E tutto questo in barba a qualsiasi pianificazione urbanistica, valutazione di impatto, fattibilità economica, eccetera eccetera. 
Un insegnamento prezioso per tutti noi cittadini: le regole ci sono ma solo per i cittadini normali. Poi ci sono quelli che "sono più uguali degli altri" (Orwell, Animal Farm). Roba da Repubblica delle Banane! Neppure in Africa si vedono ormai cose del genere: decidere così le opere e gli investimenti che pesano sul destino della comunità. 
 L'unica cosa che mi consola è che è tutto un grande bluff sul piano finanziario perché Cardin quei 2 miliardi non ce li ha proprio e tutto il suo gruppo vale forse un 1/5 di quell'investimento. Presa in giro? Può darsi. Oppure dietro c'è ben altro. 
 Credo che comunque la Torre della Luce cambierà presto nome e sarà ribattezzata: Torre di Babele. Con tutti contro tutti a lanciarsi colpe, improperi l'uno con l'altro, dentro e fuori della Giunta, rimpallandosi le responsabilità su chi ha deciso e su come ha deciso. E poi, nella peggiore tradizione, ci saranno schiere di farisei e di filistei pronti a negare ogni cosa: diranno che loro sono sempre stati contrari (ma che purtroppo non ce ne eravamo accorti!) E lo faranno senza fare una piega. 
 Intanto Venezia avrà assistito alla scrittura di un'altra brutta pagina della politica e del governo locale. E coloro che oggi non hanno un lavoro, che stanno pagando il prezzo più alto di questa drammatica crisi economica e sociale, oltre a non aver avuto alcun beneficio da questo cancan, saranno stati, per soprammercato, presi sonoramente in giro. Giampietro Pizzo