Oggi tutto il Parlamento, eccezion fatta per l'IDV e un piccolo gruppo di senatori del PD, ha votato il rifinanziamento delle missioni di guerra.
Un miliardo e mezzo di euro nell'ultimo anno è stato destinato alle spedizioni belliche, mentre si tagliano i servizi pubblici essenziali.
Poche settimane fa, negli stessi giorni in cui si approvava una manovra finanziaria di 47 miliardi di euro, fatta di tagli alla salute, all'istruzione e ai servizi pubblici, si destinavano 30 miliardi (cioè circa l'65% di quelle risorse) all'acquisto di nuovi aerei ed elicotteri militari.
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa" (art.11).
"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".
Ecco come la nostra carta costituzionale è gettata alle ortiche e calpestata impunemente tutti i giorni. Perché non interviene su questo, a difesa dei doveri e dei diritti costituzionali, il nostro Presidente della Repubblica? Perché il PD, che siede in Parlamento e che costituisce buona parte dell'opposizione parlamentare, non apre un dibattito pubblico e non ascolta i cittadini italiani? E' senso dello Stato questo? O non si fa altro che alimentare l'allontanamento di tutti noi dalle istituzioni e dalla politica? Mentre noi piangiamo - per i morti in Afghanistan e per i tagli allo stato sociale - Finmeccanica ringrazia. E il guerrafondaio Guarguaglini se la ride.
mercoledì 27 luglio 2011
I miliardi che uccidono due volte
Etichette: politica, economia, welfare, etica
Afganistan,
carta costituzionale,
economia,
Finmeccanica,
fondamente,
Giampietro Pizzo,
Guarguaglini,
missioni di guerra,
parlamento,
PD,
politica
Iscriviti a:
Post (Atom)