mercoledì 12 dicembre 2007

Attualità di Leopardi

Or la vita degl’italiani è appunto tale, senza prospettiva di miglior sorte futura, senza occupazione, senza scopo, e ristretta al solo presente. Ma lasciando questo e restringendoci alla sola mancanza di società, certo è che uno de’ grandissimi e principali mezzi che restano oggi agli uomini per non avvedersi affatto della nullità delle cose loro, o per non sentirla, benché conoscendola, per non essere nella pratica persuasi della total frivolezza delle loro occupazioni qualunque e della totale indegnità della vita ad esser con fatiche e con sollecitudini coltivata, studiata ed esercitata, uno, dico, de’ principali mezzi e forse il principale assolutamente, è la società. (...)


Come la disperazione, così né più né meno il disprezzo e l’intimo sentimento della vanità della vita sono i maggiori nemici del bene operare, e autori del male e della immoralità. Nasce da quelle disposizioni la indifferenza profonda, radicata ed efficacissima verso se stessi e verso gli altri, che è la maggior peste de’ costumi, de’ caratteri, e della morale. (...)


La raillerie il persifflage, cose sì poco proprie della buona conversazione altrove, occupano e formano tutto quel poco di vera conversazione che v’ha in Italia. Quest’è l’unico modo, l’unica arte di conversare che vi si conosca. (...)


Così che le conversazioni d’Italia sono un ginnasio dove colle offensioni delle parole e dei modi s’impara per una parte e si riceve stimolo dall’altra a far male a’ suoi simili co’ fatti. Nel che è riposto l’esizio e l’infelicità sociale e nazionale. E questa è la somma della pravità e corruzion de’ costumi. Ed anche all’amore e spirito nazionale è visibile quanto debbano nuocere tali modi di conversare per cui trattiamo e ci avvezziamo a trattare e considerar gli altri sì diversamente che come fratelli, ed acquistiamo o intratteniamo ed alimentiamo uno spirito ostile verso i più prossimi. (...)


... lo spirito pubblico in Italia è tale, che, salvo il prescritto dalle leggi e ordinanze de’ principi, lascia a ciascuno quasi intera libertà di condursi in tutto il resto come gli aggrada, senza che il pubblico se ne impacci, o impacciandosene sia molto atteso, né se n’impacci mai in modo da dar molta briga e da far molto considerare il suo piacere o dispiacere, approvazione o disapprovazione.

da Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'Italiani

martedì 11 dicembre 2007

messaggio da 176-176




Ciao, è la prima volta che visito il blog, come ho detto ad una delle vostre componenti qualche giorno fa, mi sembra rischioso dare la possibilità a tutti di modificare la struttura del blog (un pazzo o un inesperto potrebbero cancellare tranquillamente tutti i post), è meglio tenere un solo amministratore che invita gli utenti.

Finisco con la tecnica e passo alla politica.
Stanno nascendo a Venezia molti gruppi di "democrazia dal basso", credo sia il caso di fare una panoramica dell'esistente, se qualcuno ha ulteriori informazioni sarebbe utile inserle nel blog.
I gruppi che conosco io sono questi:
gruppo dei quarantenni (si sono trovati già due volte all'Ateneo Veneto, credo che l'idea l'abbia lanciata Shaul Bassi, gli incontri vengono moderati dal direttore del Gazzettino, per partecipare alle riunioni bisogna inviare prima un breve curriculum!!!)
gruppo che ruota intorno all'Associazione Kairos di Alberta Toninato (non ho ancora partecipato a questo gruppo ma la mission dovrebbe essere quello di trovare una strategia comune delle associazioni culturali per relazionarsi all'Amministrazione).
terzo ed ultimo gruppo si riferisce ad una mail che ho ricevuto ieri da un'amica e oggetto degli incontri è il co-housing (credo vogliano lanciare un progetto di co-housing a Venezia cercando di sensibilizzare l'Amministrazione).
Per ora è tutto, saluti
176-176